Rossi, una SereNata per Napoli: "Città dalla musica senza tempo"

"Benvenuti a Napoli, conoscerete una città vista dai miei occhi attraverso la mia sensibilità". L’invito è dell’attrice e cantante Serena Rossi che domani alle 21 sarà protagonista allo Sferisterio di Macerata con SereNata a Napoli dove con immagini, parole e canzoni porterà gli spettatori nella sua città. "Sarà una full immersion raccontata con amore e tanti colori, alle mie spalle scorreranno sul grande muro dell’arena proiezioni di paesaggi, del fenomeno dell’emigrazione, della Seconda guerra mondiale e momenti particolari".
Rossi, perché la canzone napoletana ha successo ovunque, e non solo in Italia?
"Perché è una musica eterna, che non ha tempo e attraversa secoli. Napoli è una città con una forte componente culturale, musicale, cinematografica, teatrale. È una città geniale, ricca di contaminazioni che non si stanca mai di essere raccontata, anche grazie alla musica".
Come è maturata l’idea di ’SereNata a Napoli’?
"Dopo tanta tv e cinema ho sempre desiderato calcare di nuovo il palco teatrale con un repertorio di musica napoletana da metà Ottocento a metà del secondo scorso. Magari qualcuno potrebbe pensare che possano essere brani polverosi, ma c’era il desiderio di far conoscere queste canzoni ai giovani".
Qual è stato il criterio per individuare quei pezzi da cantare sul palcoscenico?
"Ci fermiamo agli anni Cinquanta perché il repertorio successivo è ancora troppo fresco. Abbiamo fatto più playlist e alla fine, dopo tante scremature, ha vinto il racconto. Il fil rouge individuato sono i periodi storici legati alle canzoni".
È ’Preferisco il ’900’ la canzone che le fa palpitare il cuore perché interpretata dalla sua prozia Ria Rosa o c’è anche un altro brano che la emoziona perché capace di fare affiorare ricordi e sensazioni?
"È stata una delle prime femministe che ha dato voce a testi molto avanguardisti, mi emoziona sapendo che è una mia parente. Lo stesso posso dire per la canzone che interpreto nel film Il treno dei bambini che nonno dedicava a nonna".
Per un’attrice è più facile entrare in un personaggio estraneo o uno a cui si sente legata, come per esempio sua nonna che ha un ruolo nella vicenda che ha ispirato la scrittrice Viola Ardone nel ’Treno dei bambini’?
"È un lavoro diverso. Attingo da un serbatoio personale quando interpreto un ruolo familiare pescando emozioni e ricordi che dentro di me muovono tante cose. Ma è ugualmente divertente mettersi nei panni di un personaggio che mi allontana da me, così come succederà nella prossima serie televisiva di cui non posso svelare di più".
Napoli è mille colori per Pino Daniele, e per lei?
"Anche per me. Sposo le parole di Pino e la sua filosofia. È una città molto accogliente, calda, che ha davvero tanto e con diversi modi di leggerla".
İl Resto Del Carlino